di Carlo Casagni –

Il 25 aprile 1943 il New York Times annunciava l’inizio di un’offensiva alleata contro l’Afrika Corps in Tunisia. Nel pomeriggio alla Carnagie Hall ebbe luogo un concerto probabilmente unico nella storia. Per entrare il pubblico non comprava il biglietto, l’entrata si pagava con l’acquisto di Obbligazioni di Guerra. Gli artisti che diedero questo concerto, senza ricevere alcun compenso, furono Arturo Toscanini e Vladimir Horowitz. L’orchestra era quella della NBC e il programma era tutto Tchaikovskij. Alla fine del Concerto fu messo all’asta, sempre in Obbligazioni di Guerra, il manoscritto dell’orchestrazione dell’inno americano di Toscanini. In totale furono vendute Obbligazioni di Guerra per 11 milioni di dollari.
Vladimir Horowitz (Kiev, Ucraina 1 ottobre 1903 – New York, 5 novembre 1989) inizia lo studio del pianoforte con la madre all’età di 6 anni. A 15 anni entra al conservatorio; dopo soli due anni si diploma a pieni voti e inizia quasi subito l’attività concertistica. Nella stagione 1924-25, appena ventunenne, tiene 70 concerti, 33 nella sola Leningrado, in auditori strapieni, ma nell’autunno del 1925 decide di lasciare la Russia per far carriera in Occidente. Ottenuto il visto per la Germania con la motivazione di voler completare i suoi studi con Artur Schnabel, si imbarca a Leningrado su un piroscafo per Brema con 1000 sterline nascoste nelle suole delle scarpe.
Il primo gennaio del 1926 l’agenzia Wolff-Sachs di Berlino fa pubblicare sul Musik Zeitung un annuncio in cui si informavano i lettori che il 2, 3, e 14 gennaio un certo Vladimir Horowitz si sarebbe esibito in tre Klavierabende nella Beethovensaal. L’affluenza del pubblico fu scarsa, ma le recensioni dei critici furono favorevoli. Incominciarono ad arrivare richieste di tenere altri concerti e anche registrazioni su rulli da parte della Welte-Mignon. La Germania lo aveva reso famoso, ma non ricco.
Aveva tenuto pochi concerti per onorari modesti ed era quasi in bolletta quando decise di andare a Parigi. La prima esibizione parigina di Horowitz ebbe luogo il 12 febbraio 1926 nella sala del vecchio Conservatorio di Parigi e fu un successo di pubblico e di critica. Seguirono molte altre esibizioni ed in breve tempo Horowitz divenne il pianista più richiesto e pagato.
Dal 1936 al 1939 e dal 1953 al 1965 Horowitz sospese l’attività concertistica a causa di problemi fisici e psicologici per ritornare sul palcoscenico il 9 maggio 1965 in un concerto alla Carnegie Hall che riscosse un grande successo. Seguirono molti concerti sia negli Usa che in Europa. L’ultimo lo dette ad Amburgo il 21 Giugno 1987 all’età di 84 anni.
Tra i più grandi virtuosi del pianoforte del XX secolo, Vladimir Horowitz è famoso per la sua tecnica pianistica e soprattutto per la raffinatezza delle sue interpretazioni dell’età matura. Ogni sua esecuzione dal vivo è diversa, perché non esprime la riproduzione sonora di un testo scritto, ma la celebrazione di un atto creativo, in cui agiscono insieme l’autore e l’esecutore.
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall – 5 Marzo 1951
V. Horowitz, F. Reiner : Beethoven Piano Concerto n. 5 (Emperor) RCA Victor Symphony Orchestra 1952
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall 9 Maggio 1965 Remastered
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall 1968 TV Concert
Vladimir Horowitz – Concerto a Mosca 1986
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Il 25 aprile 1943 il New York Times annunciava l’inizio di un’offensiva alleata contro l’Afrika Corps in Tunisia. Nel pomeriggio alla Carnagie Hall ebbe luogo un concerto probabilmente unico nella storia. Per entrare il pubblico non comprava il biglietto, l’entrata si pagava con l’acquisto di Obbligazioni di Guerra. Gli artisti che diedero questo concerto, senza ricevere alcun compenso, furono Arturo Toscanini e Vladimir Horowitz. L’orchestra era quella della NBC e il programma era tutto Tchaikovskij. Alla fine del Concerto fu messo all’asta, sempre in Obbligazioni di Guerra, il manoscritto dell’orchestrazione dell’inno americano di Toscanini. In totale furono vendute Obbligazioni di Guerra per 11 milioni di dollari.
Vladimir Horowitz (Kiev, Ucraina 1 ottobre 1903 – New York, 5 novembre 1989) inizia lo studio del pianoforte con la madre all’età di 6 anni. A 15 anni entra al conservatorio; dopo soli due anni si diploma a pieni voti e inizia quasi subito l’attività concertistica. Nella stagione 1924-25, appena ventunenne, tiene 70 concerti, 33 nella sola Leningrado, in auditori strapieni, ma nell’autunno del 1925 decide di lasciare la Russia per far carriera in Occidente. Ottenuto il visto per la Germania con la motivazione di voler completare i suoi studi con Artur Schnabel, si imbarca a Leningrado su un piroscafo per Brema con 1000 sterline nascoste nelle suole delle scarpe.
Il primo gennaio del 1926 l’agenzia Wolff-Sachs di Berlino fa pubblicare sul Musik Zeitung un annuncio in cui si informavano i lettori che il 2, 3, e 14 gennaio un certo Vladimir Horowitz si sarebbe esibito in tre Klavierabende nella Beethovensaal. L’affluenza del pubblico fu scarsa, ma le recensioni dei critici furono favorevoli. Incominciarono ad arrivare richieste di tenere altri concerti e anche registrazioni su rulli da parte della Welte-Mignon. La Germania lo aveva reso famoso, ma non ricco.
Aveva tenuto pochi concerti per onorari modesti ed era quasi in bolletta quando decise di andare a Parigi. La prima esibizione parigina di Horowitz ebbe luogo il 12 febbraio 1926 nella sala del vecchio Conservatorio di Parigi e fu un successo di pubblico e di critica. Seguirono molte altre esibizioni ed in breve tempo Horowitz divenne il pianista più richiesto e pagato.
Dal 1936 al 1939 e dal 1953 al 1965 Horowitz sospese l’attività concertistica a causa di problemi fisici e psicologici per ritornare sul palcoscenico il 9 maggio 1965 in un concerto alla Carnegie Hall che riscosse un grande successo. Seguirono molti concerti sia negli Usa che in Europa. L’ultimo lo dette ad Amburgo il 21 Giugno 1987 all’età di 84 anni.
Tra i più grandi virtuosi del pianoforte del XX secolo, Vladimir Horowitz è famoso per la sua tecnica pianistica e soprattutto per la raffinatezza delle sue interpretazioni dell’età matura. Ogni sua esecuzione dal vivo è diversa, perché non esprime la riproduzione sonora di un testo scritto, ma la celebrazione di un atto creativo, in cui agiscono insieme l’autore e l’esecutore.
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall – 5 Marzo 1951
V. Horowitz, F. Reiner : Beethoven Piano Concerto n. 5 (Emperor) RCA Victor Symphony Orchestra 1952
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall 9 Maggio 1965 Remastered
Vladimir Horowitz – Carnegie Hall 1968 TV Concert
Da anni ascolto musica, ma raramente ho trovato un Concerto n.5 di Beethoven così smagliante di sonorità ed emozione interpretativa. L’ho già ascoltato tre volte e penso che non farò altro nel pomeriggio.
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E’ un’incisione su disco in vinile del 1952 restaurata. In effetti la qualità è molto buona. Non ho trovato la stessa qualità nell’incisione del 1951, sempre con Fritz Reiner, del concerto n. 3 di Rachmaninov . Del Rach 3 c’è una registrazione dal vivo del 1978 restaurata con Eugene Ormandy :
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